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Ripresa Economica e Politica Monetaria dell’Eurozona

Ripresa Economica e Politica Monetaria dell’Eurozona

Nel primo trimestre del 2024, l’economia dell’area euro ha mostrato segni di debolezza, con un settore terziario resiliente a fronte di una manifattura che lotta contro una domanda e una produzione ridotte. Nonostante ciò, le prospettive future sembrano più luminose.


Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha evidenziato durante la conferenza stampa post-riunione del Consiglio direttivo, che le indagini prevedono una graduale ripresa economica entro la fine dell’anno.

L’inflazione nell’area euro ha continuato la sua discesa, attestandosi al 2,4% nel mese di marzo, sebbene l’inflazione nel settore dei servizi rimanga elevata. Si prevede che nei mesi a venire l’inflazione fluttuerà, ma si stabilizzerà gradualmente verso l’obiettivo del 2% stabilito dalla BCE.
Le aspettative di inflazione a lungo termine sono rimaste relativamente stabili, in linea con l’obiettivo di Francoforte.

I rischi per la crescita economica persistono e tendono al ribasso, e Lagarde ha sottolineato che le decisioni future in materia di politica monetaria saranno prese "meeting by meeting", basandosi sui dati macroeconomici. "A giugno avremo molto più dati e informazioni", ha affermato, escludendo quindi un percorso prestabilito per i tassi di interesse.

Lagarde ha inoltre chiarito che le decisioni della BCE sono guidate dai dati macroeconomici dell’Eurozona e non dalle azioni della Federal Reserve degli Stati Uniti, che potrebbe posticipare i tagli ai tassi di interesse.

La BCE ha mantenuto invariati i tassi di interesse, con il tasso sui depositi al 4%, ma ha dato un segnale forte che potrebbe essere pronta a ridurli nella riunione di giugno, mentre l’inflazione continua a scendere verso l’obiettivo del 2%. Anche i banchieri centrali, solitamente inclini a sostenere tassi più alti, hanno espresso sostegno per una riduzione dei tassi nella riunione del 6 giugno, a patto che gli indicatori chiave, come la crescita salariale e l’inflazione core, continuino a diminuire.

Des Lawrence, Senior Investment Strategist di State Street Global Advisors, ha sottolineato che l’inflazione domestica è una preoccupazione principale per la BCE, influenzata significativamente dall’inflazione dei servizi, che si attesta attualmente al 4% e contribuisce in modo sostanziale all’inflazione generale.

"L'inflazione dei servizi è sensibile all’inflazione salariale, da cui l’attenzione della BCE per l’andamento dei salari", ha detto Lawrence. Si prevede che la BCE possa preparare il mercato a un taglio dei tassi nella riunione di giugno e, in assenza di sorprese significative sui dati salariali e sull’inflazione, è probabile che quest’anno la BCE possa attuare tagli dei tassi di circa 100 punti base.